
La presentazione alla geografia nel documento ministeriale delle “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione della riforma Fioroni” sintetizza con efficacia le grandi finalità educative derivanti dalla definizione stessa della disciplina:
“Fare geografia a scuola vuol dire formare i cittadini del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro”. E' senza duddio uno spunto per approfondire il valore della formazione geografica come strumento per cogliere la complessità, la globalità e l’interdipendenza tra fenomeni naturali, economici, storici, culturali, in una prospettiva che supera i confini locali per lo sviluppo di una coscienza del territorio.
“Fare geografia a scuola vuol dire formare i cittadini del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro”. E' senza duddio uno spunto per approfondire il valore della formazione geografica come strumento per cogliere la complessità, la globalità e l’interdipendenza tra fenomeni naturali, economici, storici, culturali, in una prospettiva che supera i confini locali per lo sviluppo di una coscienza del territorio.

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